Paghetta media in Italia: quanto denaro danno i genitori ai figli

Nelle famiglie italiane la paghetta settimanale o mensile è una prassi diffusa. Ma quanto denaro danno i genitori ai loro figli in media? Quando si può iniziare? E perché dare una paghetta ai nostri bambini e ragazzi?

Se hai un figlio in età compresa tra gli 8 e i 18 anni, è importante consolidare la sua educazione finanziaria. La paghetta può essere un ottimo strumento per insegnare le leggi dell’economia, il risparmio e il valore dei soldi.  

Leggi in questo articolo qualche esempio e consiglio per definire quanti euro assegnare in base alle esigenze di ogni bambino.

Perché dare la paghetta ai propri figli

Cosa spinge i genitori a dare ogni settimana o ogni mese una somma di denaro ai propri figli?

Nella società attuale i ragazzi fanno molte esperienze e spesso prima dell’età in cui le hanno fatte i loro genitori.

Alcuni vanno a scuola da soli e devono prendere l’autobus o comprarsi la merenda. È importante, inoltre, che ogni bambino faccia sport o si dedichi ad attività arricchenti come corsi di musica e socializzazione.

E poi ci sono, ad esempio, il cellulare, il motorino, i videogiochi, la passione per il make-up e le scarpe must del momento… Come i ragazzi spendono tutti i loro soldi a volte è un mistero!

La paghetta, quindi, è spesso indispensabile per gestire parte delle spese di tutti i giorni che i nostri piccoli e piccole si ritrovano ad affrontare.

Famiglie ed educazione finanziaria

Un recente sondaggio del portale GoStudent e della banca online N26 ha evidenziato che in Italia 7 famiglie su 10 danno una paghetta ai propri figli.

Ma questa abitudine comune va ben oltre il semplice atto di mettere un po’ di euro in tasca ai ragazzi.

Per le famiglie italiane la paghetta è anche un modo per insegnare ai bambini il valore del denaro e iniziarli all’educazione finanziaria.

Quando deve gestire da solo una somma settimanale o mensile, tuo figlio impara che i soldi non sono illimitati.

Se fa troppe spese dovrà aspettare la settimana o il mese successivo per vedere rimpinguato il proprio portafoglio.

Se devono usare il proprio denaro, inoltre, i bambini vedono personalmente quanto costa, ad esempio, un articolo di abbigliamento o uno snack.

In questo modo si avvicinano concretamente ai concetti di entrata e uscita.

La paghetta, infatti, si concede perché promuove l’autonomia dei ragazzi.

Tuo figlio sarà contento di poter decidere senza l’intervento della famiglia a cosa destinare i propri soldi.

Ma dovrà assumersi anche la responsabilità delle proprie scelte.

È importante, infatti, fare capire che la paghetta non è un diritto inderogabile, ma un modo di far parte del bilancio della famiglia.

Per alcuni genitori la paghetta può essere anche uno strumento per promuovere il dialogo con i figli.

I soldi, infatti, non devono essere un tabù. Regolano la vita di tutti ed è giusto parlarne in famiglia in modo aperto.

La paghetta, infine, può essere vista come un’opportunità di educazione finanziaria per le famiglie in quanto aiuta i bambini a sviluppare competenze finanziarie cruciali per il futuro, come il risparmio.

Paghetta media in Italia: quanto denaro dare ai bambini e quando

La prima paghetta per bambini più piccoli si può iniziare a dare verso gli 8-10 anni.

Sotto i 10 anni, infatti, per un bambino il denaro è un concetto ancora vago.

Ma se devono già avere in tasca qualche euro per affrontare piccole spese, anche ai piccoli si può insegnare a gestire in modo oculato i propri soldi.

La paghetta media in Italia per bambini di età 8-12 anni è di circa 10 euro a settimana.

Una somma settimanale superiore potrebbe portare i ragazzi a sperperarla.

A questa età è sconsigliabile dare una paghetta mensile.

Per le leggi della matematica, non c’è differenza tra 40 euro al mese o 10 euro ogni settimana. Ma la psicologia dei nostri ragazzi non segue questa linea.

Quasi tutti i bambini, infatti, a questa età hanno più facilità ad amministrare il proprio budget nell’arco della settimana.

I genitori dovranno quindi considerare le esigenze del bambino o della bambina e definire un importo che permetta per prima cosa di coprire le spese personali, incoraggiando il risparmio se avanza qualche euro.

Perché non è mai troppo presto per iniziare con l’educazione finanziaria.

Paghetta media in Italia: quanto denaro dare ai ragazzi e quando

Con l’aumentare dell’età, aumentano anche le spese dei ragazzi.

Uscite con la scuola, con gli amici, qualche prima esperienza all’estero…

Di conseguenza i genitori dovranno adeguare la paghetta per i ragazzi.

Nella fascia 13-18 anni, la paghetta oscilla generalmente tra i 20 e i 50 euro a settimana, in base alle esigenze familiari e al luogo di residenza (nei grandi centri urbani i costi sono più alti). Per i ragazzi di 14 anni, una paghetta settimanale adeguata può essere un primo passo verso l’autonomia finanziaria. Anche a questa età gran parte dei ragazzi e delle famiglie preferisce orientarsi su una paghetta settimanale, adattandola alle esigenze specifiche dei giovani di 15 anni.

Per coloro che hanno 16 anni, la paghetta settimanale potrebbe iniziare a trasformarsi in una forma più matura di gestione del denaro, considerando eventualmente il passaggio a una paghetta mensile. Dopo i 16 anni, tuttavia, la paghetta mensile potrebbe essere uno strumento per esercitarsi alle condizioni della vita reale. A 17 anni, la gestione di una paghetta più sostanziosa richiede e promuove ulteriore responsabilità e maturità finanziaria.

Per gestire un importo più grande, bisogna sviluppare maturità e responsabilità finanziaria. I soldi devono bastare per tutto il mese ma gli adolescenti possono decidere come spenderli settimana dopo settimana, imparando a organizzarsi in autonomia. Anche in questo caso i ragazzi vanno invitati al risparmio. Riuscire ad acquistare qualcosa con i soldi risparmiati sarà una bella soddisfazione e il miglior esercizio di educazione finanziaria.

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