Paghetta a 10 anni: uno strumento educazione finanziaria

A dieci anni i bambini si trovano in una fase di transizione importante nella loro crescita.

A questa età, si può già iniziare con l’educazione finanziaria. Uno strumento sempre più utilizzato per questo scopo è la paghetta. In questo articolo vediamo perché dare una paghetta a un bambino di dieci anni, quanto denaro i genitori dovrebbero concedere ai figli e in che modo.

10 anni: un’età di transizione

A 10 anni i bambini attraversano una fase in cui cominciano a sviluppare una maggiore consapevolezza del mondo che li circonda, inclusi i concetti legati al denaro.

Prima dei 10 anni, infatti, i bambini hanno un’idea astratta del denaro.

Ma poi, proprio verso i 10-11 anni, iniziano a comprendere che i soldi sono necessari per ottenere beni e servizi e il loro interesse per le questioni di natura finanziaria comincia a crescere.

Non di rado i genitori si ritrovano a rispondere a domande come quanto costa questo o quello o quanto guadagna papà.

Questa richiesta di informazioni non va ignorata. Anche a 10 anni è importante parlare apertamente ai propri figli dei soldi, che non devono essere un argomento tabù.

I bambini diventeranno presto ragazzi adolescenti ed è giusto che inizino a capire concetti fondamentali.

A un figlio o figlia di 10 anni i genitori possono già spiegare, ad esempio, che ogni euro viene guadagnato e che le famiglie devono gestire tutte le spese nell’ambito di un budget settimanale o mensile.

Anche se a 10 anni i bambini frequentano “solo” la scuola elementare, si possono già innescare dei comportamenti virtuosi e una buona relazione con il mondo del denaro.

Perché dare una paghetta a 10 anni

Prima di dare una paghetta a un bambino di dieci anni, è bene riflettere sulle esigenze concrete della famiglia e del figlio.

10 anni può essere l’età giusta per iniziare con la paghetta.

Comprando con il suo budget le cose di cui ha bisogno, tuo figlio impara meglio il valore del denaro.

Di settimana in settimana, quando i bambini aspettano la banconota promessa, i genitori possono cogliere l’occasione per fare qualche conversazione con i figli sull’importanza del risparmio e sulla corretta gestione dei soldi.

Se imparano a mettere da parte una parte del proprio denaro, infatti, svilupperanno un’abilità finanziaria che sarà preziosa nella loro vita adulta.

Con la guida dei genitori, infatti, anche a 10 anni i ragazzi imparano a gestire la somma a loro disposizione in modo autonomo e responsabile.

Autonomia e responsabilità sono proprio i comportamenti che ci aspetta da bambini che stanno per diventare adolescenti.

Queste capacità torneranno poi molto utili durante tutto il percorso di studio.

Quanti soldi dare di paghetta a 10 anni

Una delle domande più comuni per i genitori è quanto denaro dare come paghetta a un bambino di 10 anni.

Per alcune famiglie potrebbe essere la prima paghetta, quindi hanno bisogno di definire proprio la somma giusta.

L’importo della paghetta può variare notevolmente.

In parte perché i ragazzi hanno necessità diverse, in parte perché diversa è anche la disponibilità finanziaria di ogni famiglia.

Comunque la paghetta è un’abitudine consolidata in Italia. Secondo l’indagine che ha condotto il sito gostudent, sette famiglie italiane su dieci concedono un po’ di euro su base settimanale ai propri figli.

Per bambini di 10 anni, molti genitori scelgono di dare una paghetta che va da 5 a 10 euro ogni settimana.

Questa somma viene considerata adeguata per gestire le proprie spese in autonomia.

L’importo può essere suddiviso in una parte da spendere liberamente e una porzione da accantonare come risparmio.

Come dare la paghetta a 10 anni

Oltre all’importo, anche la modalità di consegna della paghetta può variare.

Alcuni genitori preferiscono dare la paghetta in contanti, per far sì che i bambini prendano dimestichezza con gli euro fisici che si troveranno poi a usare.

I contanti però hanno diversi svantaggi: possono essere rubati, smarriti o spesi senza sapere in che modo e dove.

Altri optano per soluzioni più moderne, come l’uso di carte prepagate o servizi digitali.

Una carta prepagata, infatti, può essere un ottimo strumento per la gestione delle spese di un bambino, perché ogni operazione viene tracciata, 

Così sarà più facile capire per ragazzi e genitori dove vanno a finire i soldi.

La carta Pixpay, ad esempio, offre anche un’app di educazione finanziaria molto intuitiva pensata proprio per bambini, adolescenti e genitori.

La richiesta della carta avviene comodamente online, in pochi clic.

Paghetta a 10 anni: conclusioni

10 anni può essere una buona età per iniziare a dare la prima paghetta.

Dare una paghetta a un bambino può essere un importante strumento di educazione finanziaria.

Oltre a gestire le proprie spese, con una paghetta tuo figlio impara il valore del denaro e del risparmio, a far quadrare le entrate e le uscite e a non sforare il suo budget.

Autonomia e responsabilità, anche di natura finanziaria, sono abilità di cui è bene impadronirsi il prima possibile e che saranno cruciali in futuro.

Importante: fin da subito vanno stabilite delle regole chiare, affinché la gestione della paghetta non diventi problematica

La paghetta, ad esempio, deve rimanere slegata dal rendimento a scuola. 

E i bambini non devono nemmeno avanzare richiesta di più soldi se si impegnano nello studio o danno una mano in casa. 

Questi comportamenti devono avvenire spontaneamente e non dietro compenso.