Paghetta a 12 anni: perché, quando e quanto denaro dare a questa età
Quando i figli compiono 12 anni, per genitori e figli inizia ufficialmente una fase cruciale: l’adolescenza.
Sembra ieri che erano bambini e ora sono già dei ragazzi. Cambia la voce, l’aspetto, il modo di comportarsi. Cambiano anche le spese, perché cambia il livello di autonomia.
In questa tappa importante della crescita, la paghetta può essere un potente strumento educativo per preparare tuo figlio a una gestione finanziaria responsabile.
In questo articolo vediamo perché dare una paghetta a 12 anni, quali regole può definire una famiglia, se è meglio darla ogni settimana o ogni mese e quale può essere l’importo giusto.
12 anni: quando i figli diventano adolescenti
“Non riconosco più il mio bambino!” Tutti i genitori lo avranno detto o pensato almeno una volta.
A 12 anni i figli diventano teenager. Un’età di grandi trasformazioni, in cui i bambini cambiano ad esempio il timbro della voce e maturano i propri tratti fisici.
Ai cambiamenti esteriori si accompagnano profondi mutamenti interiori: gli adolescenti sviluppano una maggiore consapevolezza del mondo che li circonda e possono iniziare a fare qualche prima esperienza di indipendenza dalla famiglia e dai genitori.
Nel percorso educativo, a 12 anni un figlio si trova ad affrontare la scuola media. Sempre più spesso vorrà uscire da solo o con i propri amici.
Paghetta a 12 anni: perché darla ai ragazzi
I figli crescono, insomma, e crescono anche le spese che devono gestire per conto proprio.
Introdurre la paghetta a questa età può essere una necessità per molti genitori e ragazzi.
Ma non è l’unico motivo per cui è bene dare una somma settimanale o mensile di denaro ai propri figli.
Una paghetta, infatti, può essere uno strumento per aiutare i ragazzi a gestire i soldi in modo responsabile, imparando il valore del denaro.
Ogni volta che i bambini usano euro e centesimi, ad esempio per comprare un bene di prima necessità come una merenda o qualcosa di più superfluo come un articolo di abbigliamento alla moda, imparano che il denaro non è un concetto astratto,
I soldi seguono regole precise, entrano, escono e a un certo punto finiscono, in base anche alle proprie scelte di spesa.
Così, la paghetta offre ai genitori l’opportunità di introdurre concetti di educazione finanziaria fondamentali come il risparmio, la pianificazione di un budget e la gestione delle spese.
Con l’aiuto dei genitori, i ragazzi che usano nel modo giusto la paghetta imparano a prendere decisioni finanziarie autonome e a sviluppare abilità che saranno preziose nel corso della loro vita.
Paghetta a 12 anni: quanto denaro dare
OK, ho capito che è importante dare una paghetta al mio bambino. Ma quanti euro gli do?
La quantità di denaro da dare a un figlio di 12 anni può variare in base alla situazione di ogni famiglia e alle preferenze dei genitori.
Inoltre occorre considerare quante spese devono coprire da soli i ragazzi su base settimanale.
Per adolescenti di 12 anni, molti genitori optano per una paghetta intorno ai 10 euro ogni settimana.
Questa somma dovrebbe consentire ai ragazzi di pagare le loro spese, come snack dopo la scuola, uscite con gli amici, piccoli acquisti personali.
Allo stesso tempo, è bene incoraggiare tutti gli adolescenti a mettere sempre da parte quanto avanza della paghetta con finalità di risparmio
Paghetta a 12 anni: quando darla?
Quando è bene dare la paghetta? Ogni mese oppure ogni settimana?
La paghetta settimanale è più diffusa a questa età, rispetto alla paghetta ogni mese, perché per i bambini è più facile gestire piccoli importi di denaro.
Quando saranno più maturi, l’intervallo di consegna della paghetta potrà essere di volta in volta aumentato, per arrivare a una unica somma di denaro un po’ più consistente ogni mese.
Indipendentemente dalla frequenza scelta, è importante stabilire prima regole chiare sulla gestione della paghetta.
Ad esempio si può concordare insieme ai figli un budget settimanale o mensile e chiarire che la paghetta non sarà legata al rendimento scolastico o all’aiuto in casa.
Deve essere, infatti, il genitore a decidere se un bel voto o un buon comportamento è da premiare con un extra di denaro, per non innescare il meccanismo poco educativo “faccio bene a scuola solo se mi dai più soldi”.
Paghetta a 12 anni: in che modo dare i soldi
Meglio i cari vecchi euro in contanti oppure uno strumento più al passo dei tempi come una ricarica su una carta prepagata?
Anche il modo in cui si consegna la paghetta è frutto delle circostanze e delle scelte di genitori e figli.
Per quanto riguarda la modalità, alcuni genitori preferiscono dare il denaro in contanti, consentendo ai ragazzi di vedere fisicamente i soldi che ricevono. Questo può aiutarli a sviluppare una comprensione tangibile del denaro.
Lo svantaggio è che a 12 anni gli adolescenti sono talvolta un po’ inesperti. Gli euro possono facilmente “sparire” senza sapere dove: persi per distrazione, spesi per motivi futili, persino rubati.
Oggi esistono anche le carte prepagate ricaricabili, collegate a un conto corrente per studenti o emesse anche senza un nuovo conto, come Pixpay.
Possono essere una scelta intelligente a questa età, perché ogni spesa diventa tracciabile sia per i genitori che per i bambini, che non devono più girare con svariate banconote e monete nel portafoglio.
I ragazzi, inoltre, prendono così dimestichezza con uno strumento di pagamento elettronico, che comunque dovranno iniziare a usare nel giro di pochi anni.
Conclusioni dell’articolo
In conclusione, dare una paghetta a un bambino o bambina di 12 anni è un’opportunità importante.
Aiuterà i ragazzi a sviluppare competenze finanziarie fondamentali, come conoscere il valore delle cose e gestire il denaro in modo responsabile, diventando sempre più autonomi in futuro.
Con il giusto approccio, la paghetta può diventare uno strumento educativo potente per l’educazione finanziaria dei nostri figli durante l’adolescenza.