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Il rapporto mamma-figli è sempre un legame intenso e complesso, fatto di amore, identificazione ma anche di conflitto ed emozioni contrastanti. Durante l’adolescenza può succedere che una figlia manifesti aggressività nei confronti della madre. Per il bene di entrambe è importante capire la causa di questi comportamenti prima che evolvano in una situazione difficile da gestire per tutta la famiglia. Vediamo le ragioni possibili dietro un comportamento ostile e, soprattutto, strategie efficaci per affrontare la situazione.

Perché un figlio tratta male i genitori?

Perché mio figlio se ne va sbattendo la porta invece di ascoltarmi? Come reagire se una figlia insulta sua madre?

Atteggiamenti provocatori, rifiuto di collaborare, insofferenza alle regole e ai consigli… Comportamenti ben noti ai genitori di figli che attraversano gli anni dell’adolescenza.

Le cause possono essere diverse, ma spesso il comportamento ostile deriva da una combinazione di fattori.

  • Cambiamenti ormonali: l’adolescenza è un fase della vita delicata in cui i nostri bambini si avviano a diventare adulti. In questa trasformazione, ragazzi e ragazze sono investiti dallo sviluppo puberale che può causare sbalzi d’umore e irritabilità. Stati d’animo che a loro volta possono incanalarsi in aggressività verso un genitore o entrambi.
  • Stress scolastico e pressioni sociali: questi anni non sono semplici nemmeno a scuola e nella vita sociale del vostro bambino. Un metodo di studio non ancora maturo o qualche difficoltà in una materia o con un docente possono essere fonti di ansia e preoccupazioni che finiscono per ripercuotersi nel rapporto con i genitori. Ma anche delle tensioni con gli amici o la ricerca di modelli sociali non sempre sani e sostenibili hanno spesso conseguenze sul comportamento.
  • Modelli di comportamento appresi: se i genitori mostrano comportamenti aggressivi ed esternazioni violente, i bambini tendono a imitarli, reagendo in modo del tutto simile.
  • Cambiamenti familiari: eventi come separazioni, divorzi o lutti in famiglia possono destabilizzare l’equilibrio emotivo dei figli, portando così a comportamenti di ribellione o aggressività.
  • Difficoltà di comunicazione: non riuscire a instaurare un dialogo efficace o l’impossibilità di esprimere sentimenti e preoccupazioni portano frustrazione nel figlio o nella figlia, che reagiscono con rabbia o in modo violento.

Ci sono inoltre cause specifiche nel caso di una figlia aggressiva con sua madre.

  • Spesso la mamma è l’unica figura di supporto costante e la figlia sa di poter scaricare su di lei il proprio senso di frustrazione, perché in qualche modo sa di trovare un canale aperto per il suo bisogno di ascolto e di accudimento.

Questa situazione si verifica, ad esempio, quando la figura materna viene avvertita come più “debole” rispetto a quella paterna.

  • Talvolta l’ostilità nasce al contrario quando la madre assume il ruolo ”normativo” nel duo genitoriale. Il padre viene considerato più “buono” e manipolabile dalla figlia, mentre la mamma è più rigida sulle regole, rimprovera e punisce, venendo considerata “cattiva” e suscitando un conflitto e sentimenti di rabbia.
  • Comune è anche il caso di una mamma che proietta sulla figlia un proprio bisogno di realizzazione frustrato, ma la figlia non può o non vuole conformarsi ai desideri del genitore.

Effetti dell'aggressività sulla madre

Una figlia aggressiva verso la propria madre ha sempre un impatto doloroso per entrambe e una crescente distanza emotiva potrebbe compromettere il loro rapporto nel corso degli anni.

Se è fondamentale individuare le cause che innescano l’ostilità nella ragazza, è altrettanto importante capire e intervenire sulle conseguenze a livello di tutto il nucleo familiare e in particolare del genitore interessato dai comportamenti violenti.

La madre sicuramente si sentirà ferita, confusa, inadeguata nel gestire la situazione. Potrebbe provare sensi di colpa o frustrazione nel non riuscire a comprendere le ragioni dietro il comportamento della figlia.

Nella maggior parte dei casi, l’ostilità di un figlio non deriva solo da atteggiamenti della madre. È essenziale, quindi, confortarla, spiegando che non è sempre o del tutto sua responsabilità, anche se l’aggressività è riservata solo a lei.

Se la madre attraversa un periodo di stanchezza che fomenta le situazioni di conflitto, il partner e la famiglia dovrebbero aiutarla a prendersi del tempo per sé stessa. Eventualmente cercando il sostegno di uno psicologo.

È bene ricordare che una mamma che si prende cura di sé stessa è meglio in grado di affrontare qualsiasi situazione e sostenere quindi al meglio un figlio nel suo percorso di crescita.

Creare un ambiente sicuro e sereno

Se mio figlio manifesta ostilità, può essere utile creare momenti in cui si senta al sicuro e libero di esternare il proprio turbamento emotivo.

Un ambiente sicuro e sereno, infatti, è fondamentale per la crescita e lo sviluppo sano di un bambino. Vediamo qualche consiglio.

  • Anche se a volte la pazienza vacilla, è importante che la madre dimostri un amore incondizionato per ogni suo figlio. È difficile tirare fuori quello che non va, soprattutto in questa età, se si ha paura di essere rimproverati, puniti, giudicati. I bambini devono sapere che sono amati e accettati, indipendentemente dagli errori o dai comportamenti negativi.
  • Promuovere il dialogo in famiglia e trascorrere più tempo insieme, ad esempio condividendo esperienze che aiutino a sviluppare e curare il proprio rapporto. L’ostilità e la rabbia spesso derivano dal sentirsi trascurati e poco considerati.
  • Trovare valvole di sfogo per l’energia che porta ad essere aggressivi è una strategia molto utile, ad esempio praticando uno sport o un hobby che aiuti a maturare autonomia, autostima e personalità.
  • Un altro aspetto rilevante è la presenza di stabilità. Se una figlia o un figlio sono aggressivi potrebbe essere una risposta a una routine giornaliera o settimanale troppo faticosa o troppo vuota.
  • In questa dinamica rientra anche la definizione delle regole da rispettare in famiglia. Perché non concordarle insieme ai bambini, spiegando in modo calmo e chiaro le esigenze dei genitori?
  • Evitare situazioni stressanti o conflittuali in famiglia è, infine, un altro consiglio sempre valido perché anche assistere a liti e discussioni può aumentare o innescare atteggiamenti violenti e ostili.

Comunicazione aperta come strumento per gestire l’aggressività

La comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione di qualsiasi tipo di conflitto.

È importante che i genitori cerchino un dialogo aperto e rispettoso con ogni figlio. Questo significa ascoltare attentamente le loro preoccupazioni ed emozioni, senza giudicare e senza commenti o consigli non richiesti.

Se una figlia è aggressiva ma non riesce a esternalizzare i motivi, una strategia potrebbe essere incoraggiarla a trovare modi diversi per sfogare le sue emozioni e tensioni, ad esempio attraverso attività creative come il disegno, la scrittura, il canto e la musica.

La comunicazione aperta richiede pratica e impegno da entrambe le parti, ma è uno degli strumenti più potenti a disposizione di ogni genitore per gestire le situazioni negative e costruire una relazione più sana e autentica con il proprio bambino.

Perché non creare una routine famigliare in cui, ad esempio a cena o a colazione, ci si prende un po’ di tempo per raccontarsi tutti come si è passata la giornata, le cose belle e le cose meno belle, piccoli grande cose per cui ci si sente grati uno con l’altro e altri piccoli esercizi di consapevolezza?

Cercare sostegno

Affrontare l’aggressività di una figlia è un compito difficile e stressante per un genitore.

La madre non deve sentirsi sola in questo percorso. Cercare sostegno può aiutare. Ad esempio confrontandosi con altre madri che potrebbero aver vissuto esperienze simili, servizi di supporto per genitori e anche con l’intervento di uno psicologo.

Condividere le proprie esperienze con altre persone è estremamente utile e rassicurante.

Esistono numerosi gruppi online o sportelli locali dove le madri possono trovare sostegno e consigli. Anche l’aspetto sociale di questi servizi può essere benefico, permettendo alle madri di sviluppare nuove amicizie e costruire una rete di supporto.

Inoltre, i genitori possono considerare la possibilità di consultare un professionista specializzato in psicologia dell’adolescenza o psicoterapia familiare. Uno psicologo aiuterà la madre e la figlia a capire meglio le cause di un comportamento ostile e a sviluppare strategie specifiche per gestire la situazione.

Coinvolgere un professionista non è un segno di debolezza o fallimento come genitore, ma piuttosto un segno di amore e cura.

Uno psicologo o comunque uno specialista esperto può fornire un punto di vista esterno e competente, aiutando a risolvere i conflitti e a promuovere una migliore comunicazione tra madre e figlia.

Conclusione

Quando una figlia manifesta aggressività nei confronti della madre, è importante affrontare la situazione in modo empatico ma anche con fermezza.

Il primo passo è comprendere le possibili cause dei comportamenti aggressivi. Solo così si potranno individuare strategie efficaci per gestire la situazione in modo sostenibile per entrambe.

Creare un ambiente sicuro e sereno, instaurare una comunicazione aperta, trovare forme per incanalare la rabbia e coinvolgere un professionista possono essere alcuni strumenti per affrontare le difficoltà e rafforzare il legame madre-figlia.