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Guida e Consigli Per Contrastare L’Ansia Adolescenziale
Durante l’adolescenza, i giovani sperimentano numerosi cambiamenti sia fisici che emotivi, che provocano spesso un senso d’ansia. Questa fase della vita è caratterizzata da un aumento delle domande a cui non sempre trovano risposte adeguate. Pertanto, è fondamentale comprendere e accettare i cambiamenti che possono generare ansia durante questo periodo di transizione.
Nel seguente articolo, esploreremo:
- Informazioni essenziali sull’ansia durante l’adolescenza
- Segnali e sintomi dell’ansia adolescenziale
- Consigli pratici per affrontare l’ansia durante l’adolescenza
Per prima cosa è importante capire che l’abilità di riconoscere e gestire le proprie emozioni si sviluppa nel tempo.
Conoscere l'ansia durante l'adolescenza
L’adolescenza è un momento delicato che può generare diverse forme di ansia, poiché si caratterizza per una profonda trasformazione sia fisica che nell’immagine di sé. Durante questa fase, si sviluppano:
- le pulsioni sessuali
- Il pensiero astratto
- la crescita cognitiva.
Questa fase è accompagnata da cambiamenti ormonali che possono scatenare ansia, specialmente tra le ragazze. È importante notare che l’ansia durante l’adolescenza è diventata più diffusa a seguito della crisi pandemica. Secondo quanto riportato al XXIII congresso nazionale virtuale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) nel 2022, nel periodo post-pandemico, uno su quattro adolescenti presenta sintomi clinici di depressione e uno su cinque segni di disturbo d’ansia.
Ma perché si prova ansia durante l’adolescenza?
Durante questa fase, l’individuo sviluppa una maggiore consapevolezza di sé e del mondo circostante, e di conseguenza, i disturbi d’ansia non si limitano più a dinamiche interne, ma si estendono anche alle relazioni interpersonali. Lo sviluppo del pensiero ipotetico, che porta alla formulazione di dubbi e ipotesi, può generare anche ansia anticipatoria, ovvero la paura di affrontare eventi futuri prima ancora che accadano.
Sintomi e segnali dell’ansia durante l’adolescenza
Durante l’adolescenza, i disturbi d’ansia sono strettamente legati alla percezione di sé nelle situazioni sociali, alla paura della morte e alle preoccupazioni riguardanti le performance scolastiche e sportive.
Tra le forme più comuni di ansia durante l’adolescenza troviamo:
- Disturbo d’ansia generalizzato, caratterizzato dalla preoccupazione per eventi e responsabilità quotidiane come il rendimento scolastico e le relazioni sociali.
- Fobia sociale, che porta a una forte timidezza e al timore di esprimere il proprio punto di vista o fare domande per paura di essere giudicati.
- Disturbo ossessivo-compulsivo, evidenziato da ossessioni o compulsioni ripetitive durante il giorno.
- Attacchi di panico e disturbi del sonno
- Stress generale
Come identificare i sintomi e i segnali dell'ansia in un adolescente?
Ci sono diversi segnali di allarme che possono essere facilmente fraintesi come:
- La paura di affrontare esami
- La ricerca costante di approvazione da adulti e coetanei
In alcuni casi, gli adolescenti possono rifiutarsi di frequentare la scuola o isolarsi socialmente. Riconoscere questi segnali è essenziale per offrire il giusto supporto a chi potrebbe soffrire di disturbi d’ansia.
Altri segnali comuni di ansia durante l’adolescenza includono:
- Nervosismo,
- Irritabilità
- Rabbia improvvisa
- Difficoltà a concentrarsi
Il disturbo ossessivo può manifestarsi con una tendenza al controllo eccessivo degli orari e delle abitudini, sia personali che degli altri.
Questi stati emotivi possono anche influenzare la salute fisica, causando mal di testa, mal di stomaco, dolore al petto, diarrea, dolori muscolari e frequente necessità di urinare.
Come supportare un figlio ansioso
È utile insegnare ai ragazzi a fare una pausa prima di rispondere alle loro preoccupazioni ansiose. Questo momento di pausa consente di spostare l’attenzione su qualcosa che calma e non disturba.
Meno ci si concentra sui pensieri ansiosi, meno potere essi hanno. Ma su quali pensieri dovrebbero concentrarsi?
Anche se concentrarsi solo su “pensieri felici” potrebbe non essere sufficiente, focalizzarsi su pensieri “più utili” può effettivamente essere efficace.
Il potere di questa strategia risiede nel trovare un focus che includa pensieri sia utili che veri. Ad esempio, pensare “Dopo tutto, ho superato il mio ultimo compito in classe con una buona votazione e ho studiato come meglio potevo” (utile e vero) è più efficace che dire a se stessi: “Sono bravissimo in matematica” (utile, ma potrebbe non essere vero).
Una trappola che i genitori dovrebbero evitare è quella di cercare di “salvare” il proprio figlio dall’ansia. Tentare di “salvare” un ragazzo dall’ansia può rafforzare involontariamente la paura. Se un giovane evita di affrontare le cause dell’ansia, non avrà l’opportunità di sviluppare le abilità necessarie per gestire queste paure. Evitare ogni situazione ansiosa, ad esempio, non offre la possibilità di incontrare esperienze positive che possano smentire la regola generale “situazione ansiosa = pericolo”.
I genitori possono aiutare i loro figli a superare l’ansia ricordando loro che, nonostante possano sentirsi insicuri, in realtà sono al sicuro.
Fortunatamente, ci sono molte attività utili. Molti di questi metodi sono “interni”, il che significa che un ragazzo può utilizzarli sul momento senza che sia evidente per gli altri.
La Consapevolezza
Essere consapevoli significa essere acutamente presenti nel momento e notare i propri pensieri, sentimenti e sensazioni senza giudicarli. La pratica della consapevolezza può aiutare a spostare l’attenzione dai pensieri ansiosi verso la capacità di autoregolarsi.
Si può provare a concentrarsi su un oggetto nella stanza o nell’ambiente circostante e descriverlo nei minimi dettagli, ad esempio il suo peso, la sua texture, i suoi colori o eventuali odori. Più dettagli si notano, più il cervello si concentrerà su quell’oggetto anziché sui pensieri ansiosi.
Il Conteggio “sparpagliato”
Più impegnativo rispetto al semplice conteggio in ordine, il conteggio casuale richiede spesso più attenzione e concentrazione. Ancora una volta, questo sposta l’attenzione dai pensieri ansiosi a un compito che, sebbene noioso, non causa crisi d’ansia.
Il Silenzio
Infine, è utile riconoscere un pensiero ansioso per ciò che è – un falso allarme. Dando un nome all’ansia e decidere di tacere può farla sembrare più gestibile. Rendendo l’ansia qualcosa al di fuori di sé stessi, si comprende che non è parte intrinseca della propria identità e non significa che ci sia qualcosa di “sbagliato” con sé stessi. Cosicché, l’ansia diventa qualcosa che si può affrontare e controllare.
Un approccio più sottile consiste nell’identificare il pensiero ansioso e riconoscerlo come non necessariamente vero (“Sono preoccupato di non superare il compito di matematica… ma è solo la mia ansia a parlare”) e concentrarsi su un pensiero più utile (“So di aver studiato come meglio potevo”).
Le strategie di gestione descritte offrono un valido supporto contro l’ansia, che può manifestarsi in molteplici modi. Solitamente, è necessario tempo, costanza e pazienza per superare le paure radicate e riacquistare il controllo. Tuttavia, gli sforzi sono ampiamente ripagati da:
- Una vita meno condizionata dall’ansia
- Una maggiore sensazione di fiducia e libertà.
Questi sono aspetti cruciali per tutti, bambini, ragazzi adolescenti e adulti.