La migliore carta prepagata per minorenni

Sempre più ragazzi usano “la paghetta” per pagarsi le uscite con gli amici, un paio di sneakers alla moda o un nuovo smartphone. Che sia regolare, in occasione delle feste, del compleanno o come ricompensa per aver dato una mano in casa, è il primo contatto che i ragazzi hanno con i soldi. Le domande che ci poniamo sul tema “figli e denaro” sono tante: perché dare la paghetta? Quanto si deve dare? A che età? In che modo? Pixpay vi spiega tutto!

Perché è importante dare la paghetta?

Ha delle virtù inaspettate per i ragazzi

Diversi esperti hanno studiato la questione e hanno scoperto che la paghetta ha un importante valore educativo. Laurence Peltier, psicologa, spiega che la paghetta permette di:

  • Scoprire la propria identità: cosa si desidera, di cosa si ha bisogno, quali sono i propri gusti e su cosa si è disposti a fare delle concessioni;
  • Sviluppare autonomia e fiducia in sé stessi, fissando degli obiettivi (ad esempio comprare la giacca dei propri sogni con i propri risparmi) e dimostrando che si è in grado di realizzarli da soli;
  • Avere più consapevolezza del valore delle cose, valutando in modo più obiettivo ciò che si possiede o si desidera acquistare.

Fa parte degli strumenti che li aiutano a crescere

La paghetta aiuta i ragazzi a crescere, perché permette di:

  • Sentirsi un po’ più liberi e allo stesso tempo più responsabili: i ragazzi possono fare le proprie scelte all’interno di un quadro concordato con i genitori (ad esempio: non usare i soldi per bere, fumare, non fare acquisti superiori a 100€ senza accordo…). È una forma di “contratto di fiducia” che responsabilizza i ragazzi, che evolve in base all’età e al comportamento e che può essere rotto se si trasgredisce alle regole;
  • Imparare a gestire i propri soldi, a risparmiare, a programmare e a scendere a compromessi. Come spiega la psicologa Laurence Peltier: “I ragazzi si renderanno presto conto che questa somma non sarà in grado di soddisfare tutti i loro desideri. Dovranno quindi fare delle scelte e rinunciare. Si tratta di un processo di apprendimento essenziale per l’adolescente”.
  • L’introduzione della paghetta offre anche la possibilità ai genitori di parlare di finanze con i figli (la nozione può essere compresa fin dai 7 anni di età) in modo che non diventi un argomento tabù. Parlare di denaro ed educare i propri figli sull’argomento è fondamentale per sostenere bambini e ragazzi nella crescita, aiutarli a sviluppare delle buone abitudini e competenze finanziarie.

Secondo un sondaggio Ipsos per la banca ING, condotto nel 2014 su oltre 12.000 famiglie in 13 paesi europei, i genitori affermano che da quando danno la paghetta ai loro figli:

  • L’83% ha più consapevolezza del valore del denaro;
  • Il 73% ha acquisito competenze gestionali;
  • Il 70% ritiene di essere diventato indipendente più rapidamente dopo aver lasciato il nido familiare.

Quanto dare ai figli in base alla loro età?

In genere la paghetta viene data per la prima volta dai genitori (63% dei casi) in un momento chiave come l’inizio della scuola media. I ragazzi infatti hanno bisogno di più libertà e sono ormai in grado di gestire il loro denaro. Ricevono in media 30 euro al mese per le spese “extra”, ma questo importo varia a seconda della categoria sociale dei genitori, della regione e naturalmente dall’età, criterio principale per determinare l’importo.

Tra i 7 e gli 11 anni (scuola elementare): la scoperta

A quest’età, si dà generalmente qualche euro. Una somma simbolica che permette ai bambini di familiarizzare con i soldi e ai genitori di dimostrare che si fidano di loro. Il compito dei genitori in questa fase è di guidare i figli, aiutarli a fare delle scelte quando esprimono dei desideri, consigliarli, lasciandoli tuttavia liberi di fare le loro esperienze. Questo gli permetterà di scoprire il valore del denaro.

Tra gli 11 e i 14 anni (scuola media): si impara a gestire un budget

L’età delle prime uscite con gli amici: un gelato dopo scuola, la pizza con la squadra sportiva, qualche prodotto di make-up scelto in autonomia… Vi ricorda qualcosa? Per dare ai ragazzi un po’ di libertà e indipendenza, si può introdurre una paghetta regolare sui 20 euro al mese.

Ad esempio, Alessandra, mamma di due gemelli di 13 anni, ha scelto di dare loro 20 euro a inizio mese e dice: “Questo mi permette di insegnargli il valore del denaro. Imparano a contare, a gestire e a risparmiare. A volte mettono insieme i loro risparmi per comprarsi un videogioco che gli piace.”

Per i più piccoli consigliamo una paghetta settimanale, è più facile da amministrare.

Tra i 14 e i 18 anni (liceo): sulla via dell’indipendenza

Questo è il periodo in cui gli acquisti e le uscite diventano più frequenti e in cui è importante fissare dei limiti chiari. Ad esempio: niente alcolici o sigarette, niente giochi d’azzardo online…
La paghetta può arrivare fino a 80 euro al mese se il bilancio familiare lo consente. Se i vostri figli chiedono di più, potete incoraggiarli a trovarsi un lavoretto, a vendere su Vinted delle cose di cui non hanno più bisogno o a dare una mano in casa per farsi un po’ di soldi extra. È un buon sistema per far quadrare i conti e insegnargli che i soldi non piovono dal cielo.

Come dare la paghetta?

Lasciate perdere i contanti, sono old school!

  • In un sondaggio Pixpay, quasi il 90% dei genitori dichiara di dare ancora la paghetta ai propri figli in contanti, ma la maggior parte di essi trova fastidioso recarsi al bancomat per prelevare e il 52% ha dichiarato che spesso non ha potuto dare o ha dovuto rimandare la paghetta prevista, perché non aveva con sé l’importo necessario… Non è il massimo, vero?
  • I contanti sono ingombranti, possono essere persi o rubati;
  • Non si possono spendere ovunque, ad esempio online: canale di vendita sempre più in voga anche tra i giovanissimi per l’acquisto di vestiti, accessori, giochi, high-tech, abbonamenti a varie piattaforme;
  • I contanti sono impossibili da tracciare. Quindi è impossibile avere un controllo delle spese.

Prendete ai ragazzi una carta di pagamento adeguata

Oggi esistono carte di pagamento pensate appositamente per i più giovani, che permettono loro di gestire la paghetta in modo autonomo ma con il giusto controllo da parte dei genitori.

  • Si tratta di carte prepagate o carte di debito collegate a un conto per minori, talvolta gestibili tramite app.
  • Questo strumento non solo elimina la necessità di avere sempre contanti a disposizione, ma insegna ai ragazzi a prendere dimestichezza fin da piccoli con i pagamenti elettronici.
  • Con una carta, i genitori possono impostare limiti di spesa, controllare i movimenti e, se necessario, bloccare la carta in caso di smarrimento o uso improprio.

Inoltre, la paghetta può essere versata con una semplice ricarica, anche programmata, evitando ritardi o dimenticanze.

Paghetta digitale vs contanti: quali sono i vantaggi?

Scegliere di dare la paghetta in forma digitale piuttosto che in contanti porta numerosi vantaggi, sia per i genitori che per i ragazzi.

Per gli adulti:

  • un innegabile beneficio è la praticità: niente più corse al bancomat o ricerca di banconote di piccolo taglio;
  • se il figlio ha una spesa improvvisa e ha bisogno di più soldi di quanti ne ha a disposizione, il genitore può ricaricare la carta in modo immediato;
  • con le carte prepagate e le app di gestione i genitori possono monitorare in tempo reale come vengono spesi i soldi e impostare diversi limiti (di spesa e per determinati tipi di esercenti);
  • le carte con app dedicate sono anche ottimi sistemi di educazione finanziaria
  • la paghetta digitale aiuta i ragazzi a prendere dimestichezza con la forma immateriale del denaro, con i pagamenti elettronici e con il mondo online. Tutte esperienze che prima o poi si troveranno a fare ed è sempre meglio imparare fin da piccoli e in un contesto controllato dagli adulti.

Per i ragazzi:

Anche per loro la comodità della paghetta su carta è imbattibile:

  • possono pagare in negozi fisici e online;
  • possono associare la carta a servizi come Google Pay e usare il telefono per pagare o per prendere i mezzi pubblici;
  • possono fare prelievi al Bancomat se hanno bisogno di contanti;
  • possono gestire in autonomia gli abbonamenti alle varie piattaforme di streaming, musica, gaming;
  • possono decidere di accantonare sulla carta piccole somme per risparmiare;
  • se la carta ha un IBAN (come quella Pixpay) possono anche ricevere denaro per eventuali lavoretti o regali di famigliari;
  • le transazioni digitali sono più sicure rispetto al denaro contante, che può essere perso o rubato.

Regole d'oro da seguire quando si dà la paghetta

Per gestire al meglio la paghetta e evitare incomprensioni e tensioni, abbiamo preparato una serie di validi consigli per genitori e ragazzi.

  • Iniziare a dare la paghetta verso i 10 anni o all’inizio della scuola media;
  • Preferire un importo fisso, senza extra, pagato a una data fissa (settimanale prima dei 14 anni, mensile in seguito);
  • Definire insieme una cifra congrua in base all’età dei ragazzi e le regole di base (ad esempio quali spese possono gestirsi in autonomia, cosa si può e cosa non si può comprare…);
  • Fare un bilancio all’inizio di ogni anno scolastico e rivedere insieme l’importo della paghetta;
  • Non premiare i buoni voti. Secondo la psicologa Laurence Peltier: “premiare i buoni risultati scolastici durante l’anno non è appropriato, perché può contribuire ad abbassare l’autostima, soprattutto in caso d’insuccesso o di difficoltà a scuola”.
  • È meglio concentrarsi su alcuni momenti simbolici, come la promozione o il diploma e fare un regalo in quel momento;
  • Non pagare per farsi dare una mano in casa. Laurence Peltier consiglia di “evitare di pagare quando si tratta di partecipare alla vita domestica (apparecchiare la tavola, svuotare la lavastoviglie…). I ragazzi devono capire che la vita in una comunità richiede un contributo. Ciò non toglie che si possano retribuire dei lavoretti occasionali come occuparsi del giardino o fare babysitting”;
  • Trattenere la paghetta non deve essere una forma di punizione. Come ci spiega la psicologa Nadège Pierre: “In generale, la punizione ha più senso se è legata all’errore commesso. Un bambino che ha disegnato sul divano capirà meglio il suo errore se deve pulire e se gli vengono confiscati i pennarelli, piuttosto che se gli viene tolta la paghetta”.

Pixpay : la soluzione ideale per gestire la paghetta

Pixpay è una delle carte prepagate per minorenni più complete. Il servizio Pixpay, infatti, non si limita solo alla carta di pagamento ma offre soprattutto un valido strumento di educazione finanziaria.

Cosa distingue l’offerta Pixpay:

  • una Mastercard utilizzabile ovunque: online e nei negozi, in Italia e all’estero, con possibilità di prelievo e nessuno scoperto possibile;
  • il fiore all’occhiello di Pixpay: due applicazioni collegate e dedicate, una per i ragazzi per controllare il saldo, lo storico delle spese e imparare a gestire i propri soldi; una per i genitori per impostare i limiti della carta, monitorare le spese, inviare denaro…
  • tante funzionalità per imparare a gestire un budget e risparmiare senza sforzo. I genitori possono remunerare i risparmi dei figli con un “tasso d’interesse pedagogico” (un buon sistema per insegnare come funzionano gli investimenti), si possono creare accantonamenti automatici per il risparmio oppure wallet progetti per definire obiettivi di acquisto;
  • tanti design disponibili per distinguersi con una carta personalizzata

Ma lasciamo parlare i dati:

  • Il 73% dei genitori che usano Pixpay dichiara di avere meno stress nella gestione della paghetta.
  • Il 65% degli adolescenti che utilizzano Pixpay riesce a gestire meglio il proprio denaro e a risparmiare rispetto ai coetanei. (Fonte: TeenageLab by Pixpay)

Dai un’occhiata alle recensioni per scoprire come Pixpay può semplificarti la vita!

Come configurare Pixpay per la paghetta

Ritieni che una carta prepagata come Pixpay possa essere una buona soluzione per tuo figlio ma non sai come funziona nella pratica?

È tutto molto semplice.

  • Ordina la carta Pixpay sul nostro sito, ti serviranno pochi minuti
  • La puoi associare e ricaricare tramite il tuo conto corrente, non c’è alcun obbligo di aprire un nuovo conto corrente, con tutti i vincoli e gli oneri che ne derivano.
  • Entro 5-9 giorni la riceverai comodamente a casa tua
  • Scarica e apri l’app Pixpay (su Google Play o App Store). Clicca su “Attiva la carta”
  • Crea un profilo genitore e aggiungi un figlio.
  • Imposta il budget settimanale o mensile.
  • Attiva le notifiche per monitorare le spese in tempo reale.

Fatto!

Se hai qualche dubbio, puoi consultare la sezione FAQ Pixpay!

Come coinvolgere i figli nella gestione della paghetta

Dare la paghetta ai ragazzi non significa solo mettergli in mano del denaro. Come abbiamo ribadito, la paghetta rappresenta un’opportunità per educarli alla gestione responsabile delle proprie finanze.

Il primo passo è stabilire insieme a loro delle regole chiare: quanto riceveranno, con quale frequenza e quali spese dovranno coprire autonomamente.

Coinvolgerli in questo processo li aiuterà a capire il valore del denaro e a sviluppare un senso di responsabilità.

Un altro metodo efficace è incoraggiarli a programmare la suddivisione della paghetta in diverse categorie, come spese quotidiane, risparmi e magari una piccola parte da destinare alla beneficenza.

Strumenti digitali come app di gestione finanziaria per ragazzi possono rendere questo processo più semplice e persino divertente, permettendo loro di monitorare quanto e dove spendono e fissare obiettivi di risparmio.

Infine, è utile discutere periodicamente con loro delle loro scelte finanziarie, senza giudizi ma con l’intento di guidarli.

Analizzare insieme cosa hanno speso e perché, evidenziare eventuali errori e suggerire strategie per migliorare la gestione del denaro li aiuterà a sviluppare competenze preziose per il futuro.

In questo modo, la paghetta diventa un vero e proprio strumento educativo, che va oltre il semplice concetto di “soldi da spendere come vuoi”.

In Pixpay siamo convinti che se le regole sono chiare, comprese e rispettate dal ragazzo e dai suoi genitori, la paghetta diventa un’eccezionale occasione di crescita.

Per dare un’impronta più ufficiale e coinvolgere efficacemente i ragazzi, è possibile stipulare un “contratto di paghetta” genitori-figli.

Come spiega Massimo, papà di Teo, 12 anni: “Firmare un contratto ha avuto il merito di incoraggiare mio figlio a pensare alla somma necessaria per comprare le cose che desiderava. È un ottimo strumento per aprire una discussione familiare sul denaro ed è un buon modo per stabilire dei limiti da rispettare in cambio della paghetta.”

L’offerta Pixpay è appositamente pensata per coinvolgere i ragazzi ed educarli alla gestione delle proprie finanze. Approfondisci le sue funzionalità!

Come Pixpay può aiutare i ragazzi a raggiungere un obiettivo di risparmio

Per convincerti delle potenzialità di Pixpay può essere utile un esempio reale.

Elisa ha 16 anni e ha una grande passione per un cantante acclamato da tutta la sua generazione.

Il suo sogno? Vederlo dal vivo in concerto.

Si è informata online e ha scoperto che un biglietto per la data nella loro città costa ben 80 euro. I suoi genitori, inoltre, pensano che sia troppo giovane per andare da sola.

Ma Elisa è una ragazza determinata. Coinvolge le sue due migliori amiche e insieme decidono di dimostrare ai genitori che ormai sono grandi e sanno prendersi delle responsabilità, anche economiche.

Impostano sull’app Pixpay un obiettivo di risparmio e ogni settimana mettono via una parte della propria paghetta.

Si rendono conto presto che non riusciranno ad accantonare abbastanza soldi in tempo per il concerto, anche perché i biglietti rischiano di esaurirsi. Ma non si scoraggiano. Una di loro arrotonda con qualche ora di babysitting con i cuginetti. Un’altra vende su Vinted alcuni vestiti quasi nuovi che non mette più. Elisa chiede al papà di caricare sulla sua carta l’ultima “busta” con i contanti che la nonna le ha regalato per il suo compleanno.

Elisa dopo un paio di mesi arriva così a 75 euro. Manca pochissimo. I genitori decidono di premiarla per l’impegno e tramite l’app le versano un tasso di interesse pedagogico per essere riuscita a risparmiare per un obiettivo concreto.

Vedere in concerto il proprio idolo è fantastico ma grande è anche la soddisfazione di Elisa e amiche per essere riuscite ad andare al concerto con i propri soldi!